Il Corno Battisti nella prima guerra
mondiale
Il Corno di Vallarsa fu una delle
posizioni più contese del fronte del Pasubio. Occupato fin dai primi
mesi di guerra dall'esercito italiano, venne ripreso nel maggio 1916
dall'esercito austro-ungarico nel corso delle operazioni
dell'offensiva di primavera, che portò alla riconquista di quasi
tutto il massiccio. Il Corno di Vallarsa divenne immediatamente uno
straordinario osservatorio e punto strategico della difesa imperiale.
L'esercito italiano riusci a conservare e fortificare le postazioni
di cima Alta, il Cappuccio di Pulcinella e il monte Trappola e
cominciò subito ad elaborare piani per la riconquista della cima.
Tra il 9e il 10 luglio 1916 gli alpini del battaglione Vicenza
attaccarono il corno di Vallarsa nel corso dell'operazione gli
irredentisti trentini Cesare Battisti e Fabio Filzi furono catturati
e riconosciuti;condotti a Trento, furono processati e condannati a
morte per diserzione e alto tradimento il 12 luglio 1916. Vista la
difficoltà di conquistarlo, nel 1917 gli italiani decisero di far
saltare in aria la cima del Corno; i due eserciti realizzarono
centinaia di metri di galleria di mina e contromina che rimasero
inutilizzati in quanto il 13 maggio 1918, con l'ardita azione, gli
italiani riuscirono a riconquistare la posizione. Oggi il complesso
sistema di gallerie è visibile: la parte superiore è stata da poco
riaperta dopo importanti lavori di recupero ed è parzialmente
accessibile proveniendo dalla Sella Battisti; il sistema inferiore è
visibile percorrendo la via ferrata E122 “Franco Galli”

