Il Pasubio nella prima guerra mondiale
Il Pasubio fu uno dei principali campi di battaglia del fronte italo -austriaco. Nei primi mesi di guerra l'esercito italiano occupò l'intero massiccio del Pasubio, che l'esercito austro-ungarico aveva rinunciato a difendere nel 1914, disponendo la propria linea difensiva all'altezza di Rovereto. Con l'offensiva del maggio 1916 l'esercito austro-ungarico riusci a riconquistare quasi tutto il gruppo del Pasubio. Gli italiani riuscirono a contenere l'avanzata nemica e conservarono alcune posizioni strategiche, quali il crinale dello Zugna e la parte meridionale del Pasubio. Dal Corno di Vallarsa gli austro-ungarici potevano controllare i movimenti nemici e per questo gli italiani tentarono ripetutamente di riconquistarlo. Tra l'estate e l'autunno 1916 gli scontri furono molto intensi sopratutto nella parte sommitale del massiccio, sul Cosmagnon e nel settore del Dente Austriaco e Dente Italiano. Nel 1917 prese il via la guerra di mine che terminò, dopo dieci deflagrazioni, con lo scoppio della mina austriaca del Dente Italiano il 13 marzo 1918. Nell'ottobre 1918 si registrano gli ultimi assalti austro-ungarici;la guerra sul Pasubio ebbe termine la notte del 1° novembre, quando i reggimenti Kaiserjager ricevettero l'ordine di abbandonare il massiccio. Il 4 novembre la guerra tre Regno d'Italia e l'Impero austro-ungarico era conclusa.