Sentiero Attrezzato Franco Gadotti – Sas de le Doudesc – Sass Aut
Escursione ad anello lungo il sentiero dedicato a Franco Gadotti, salendo al Sas de le Doudesc, Sas Aut e Punta Vallaccia. Franco Gadotti, alpinista trentino nato nel 1955 e morto nel 1976 sul Campanile Pradidali, Gruppo delle Pale di S. Martino.
Itinerario: Da Trento si raggiunge Pozza di Fassa, seguendo le indicazioni per la Val S. Nicolò, fino ad arrivare al Ristorante Soldanella, dove si può parcheggiare.
Sulla destra del ristorante inizia il sentiero SAT 615, che porta al Bivacco Donato Zeni. Inizialmente il sentiero percorre per alcuni metri una strada forestale, per poi deviare a destra e salire nel bosco, con alcuni tratti dal fondo ghiaioso. Si arriva al bivio con il sentiero SAT 630-615 e si prosegue sul SAT 615, fino a giungere in una valletta. Si nota un masso con una freccia che indica la direzione verso sinistra. Si sale lungo un canalone (io l’ho trovato ancora innevato) e, in circa 10 minuti, si raggiunge il primo tratto di sentiero attrezzato: 15 metri di rocce non impegnative da superare. Si prosegue su sentiero boschivo e, in circa 15 minuti, si arriva al Bivacco Donato Zeni (2100 m s.l.m.). Dal bivacco, in 10 minuti, si giunge all’inizio del Sentiero Attrezzato Franco Gadotti. Il primo tratto non è particolarmente impegnativo: si percorre un sentiero servito da cordino, con alcune facili rocce da superare. Terminato questo tratto, si prosegue su sentiero erboso che sale a zig-zag con modesta pendenza. Si affronta un breve canalone, anche qui con cordino, e si arriva su un pianoro da cui è già visibile la croce di vetta del Sas de le Doudesc. Il sentiero diventa ghiaioso: si scende per un breve tratto e si prosegue in piano lungo un traverso su un canalone, per poi risalire e arrivare alla Forcella Sas Doudesc. Al bivio si va verso destra: in 15 minuti si raggiunge la cima del Sas de le Doudesc (2446 m s.l.m.). Dalla cima si scende verso la forcella e si prosegue per il Sas Aut (2550 m s.l.m.). La salita al Sas Aut si svolge lungo una ferrata di circa 40 minuti, con passaggi non molto impegnativi e ben assicurati. Alla fine della ferrata si raggiunge la cima erbosa del Sas Aut, da cui si vedono i segnavia per il SAT 630 verso la Forcella la Costella (1h30) e Punta Vallaccia. La discesa dal Sas Aut avviene affrontando l’ultimo tratto di ferrata, che è anche il più tecnico e bello (a mio parere). Si scende lungo un canalone: circa 40 minuti di ferrata ben attrezzata. Alla fine della ferrata si prosegue su sentiero ghiaioso verso una forcella vicino al Sas de Stengia, dove è visibile la croce di vetta di Punta Vallaccia. Si prosegue sul SAT 630 verso la Forcella la Costella (2510 m s.l.m.): da qui, in circa 20 minuti, si raggiunge la cima di Punta Vallaccia (2640 m s.l.m.). Dalla cima si scende verso la forcella e si prosegue sul SAT 624 verso il Rifugio Vallaccia. Si scende lungo un canalone ghiaioso, fino a trovare il bivio per il Bivacco Zeni (sentiero SAT 615). Il sentiero sale con modesta pendenza e fondo ghiaioso, fino ad arrivare all’inizio di un canalone SAT 615, da cui è ben visibile il bivacco. (Non sono sceso: troppa neve.) Ho proseguito verso il Sas de le Undesc (2551 m s.l.m.) lungo una cresta erbosa: circa 15 minuti. Dalla cima si scende lungo il sentiero erboso ben visibile e, in 20 minuti, si arriva al Rifugio Vallaccia (2275 m s.l.m.).
Sulla destra del ristorante inizia il sentiero SAT 615, che porta al Bivacco Donato Zeni. Inizialmente il sentiero percorre per alcuni metri una strada forestale, per poi deviare a destra e salire nel bosco, con alcuni tratti dal fondo ghiaioso. Si arriva al bivio con il sentiero SAT 630-615 e si prosegue sul SAT 615, fino a giungere in una valletta. Si nota un masso con una freccia che indica la direzione verso sinistra. Si sale lungo un canalone (io l’ho trovato ancora innevato) e, in circa 10 minuti, si raggiunge il primo tratto di sentiero attrezzato: 15 metri di rocce non impegnative da superare. Si prosegue su sentiero boschivo e, in circa 15 minuti, si arriva al Bivacco Donato Zeni (2100 m s.l.m.). Dal bivacco, in 10 minuti, si giunge all’inizio del Sentiero Attrezzato Franco Gadotti. Il primo tratto non è particolarmente impegnativo: si percorre un sentiero servito da cordino, con alcune facili rocce da superare. Terminato questo tratto, si prosegue su sentiero erboso che sale a zig-zag con modesta pendenza. Si affronta un breve canalone, anche qui con cordino, e si arriva su un pianoro da cui è già visibile la croce di vetta del Sas de le Doudesc. Il sentiero diventa ghiaioso: si scende per un breve tratto e si prosegue in piano lungo un traverso su un canalone, per poi risalire e arrivare alla Forcella Sas Doudesc. Al bivio si va verso destra: in 15 minuti si raggiunge la cima del Sas de le Doudesc (2446 m s.l.m.). Dalla cima si scende verso la forcella e si prosegue per il Sas Aut (2550 m s.l.m.). La salita al Sas Aut si svolge lungo una ferrata di circa 40 minuti, con passaggi non molto impegnativi e ben assicurati. Alla fine della ferrata si raggiunge la cima erbosa del Sas Aut, da cui si vedono i segnavia per il SAT 630 verso la Forcella la Costella (1h30) e Punta Vallaccia. La discesa dal Sas Aut avviene affrontando l’ultimo tratto di ferrata, che è anche il più tecnico e bello (a mio parere). Si scende lungo un canalone: circa 40 minuti di ferrata ben attrezzata. Alla fine della ferrata si prosegue su sentiero ghiaioso verso una forcella vicino al Sas de Stengia, dove è visibile la croce di vetta di Punta Vallaccia. Si prosegue sul SAT 630 verso la Forcella la Costella (2510 m s.l.m.): da qui, in circa 20 minuti, si raggiunge la cima di Punta Vallaccia (2640 m s.l.m.). Dalla cima si scende verso la forcella e si prosegue sul SAT 624 verso il Rifugio Vallaccia. Si scende lungo un canalone ghiaioso, fino a trovare il bivio per il Bivacco Zeni (sentiero SAT 615). Il sentiero sale con modesta pendenza e fondo ghiaioso, fino ad arrivare all’inizio di un canalone SAT 615, da cui è ben visibile il bivacco. (Non sono sceso: troppa neve.) Ho proseguito verso il Sas de le Undesc (2551 m s.l.m.) lungo una cresta erbosa: circa 15 minuti. Dalla cima si scende lungo il sentiero erboso ben visibile e, in 20 minuti, si arriva al Rifugio Vallaccia (2275 m s.l.m.).
Rientro: Dal rifugio si prosegue sul SAT 624. Il sentiero è su strada forestale: si scende lungo la Val di Muncion, passando per la Malga Manzoni e il Rifugio Manzoni. Si incrocia il bivio con il sentiero SAT 603bis e si prosegue sul 624 verso Malga Crocefisso (1h). Dalla malga, in 30 minuti, si ritorna al punto di partenza: il parcheggio vicino al Ristorante Soldanella.
Difficoltà: E: escursionistica, per i tratti lungo la strada forestale. EE: per i tratti senza ferrata. EEA: escursionisti esperti attrezzati, per i tratti di ferrata. Tempo di percorrenza: 7–8 ore